...il coraggio di essere liberi

25 dicembre 2006

Auguri!

Il coordinamento di Italia dei Valori di Saronno
augura a tutti
un sereno Natale
e
un
Felice Anno Nuovo!

23 dicembre 2006

FINANZIARIA: DI PIETRO, CHIARIMENTO O USCIAMO DA MAGGIORANZA

(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Italia dei Valori chiede un 'chiarimento politico' nella maggioranza sui temi della legalita' dopo la norma inserita in finanziaria sulla prescrizione dei reati contabili. Lo dice, in un'intervista ad Affariitaliani.it il ministro Antonio Di Pietro, secondo cui tale chiarimento 'e' improcrastinabile' per la presenza stessa di idv nella maggioranza. Di Pietro critica 'l'azione furbesca di qualcuno all'interno della maggioranza, e forse anche del governo, che ha inserito all'interno degli emendamenti un provvedimento disastroso per la credibilità dell'Unione, che e' quello della prescrizione di fatto per i reati contabili'. 'E' un emendamento - prosegue il ministro - che porta l'Unione a comportarsi alla Berlusconi. Io e l'Italia dei Valori abbiamo combattuto per cinque anni le leggi 'ad personam' del governo Berlusconi e con un sotterfugio viene introdotta questa norma che di fatto impedisce allo Stato di recuperare le somme che funzionari e dipendenti corrotti dello Stato si erano appropriati. E' grave soprattutto perche' questo emendamento carpisce la buona fede di chi come me al governo si e' fidato del fatto che il maxi-emendamento governativo fosse nel pieno rispetto del programma dell'Unione e che oggi si trova ad avere una responsabilita' oggettiva per un emendamento non concordato, non voluto, che mai avremmo approvato e che mai approveremo'. 'Chiediamo - spiega Di Pietro - un chiarimento politico al governo e alla maggioranza, non per questa Finanziaria che ormai e' agli sgoccioli e di cui il Paese ha bisogno e che approveremo. Ma per rimanere noi stessi dell'Italia dei Valori all'interno di una maggioranza, che sui temi della giustizia scimmiotta troppo il Centrodestra'. 'Questa Finanziaria serve al Paese e noi l'approveremo - conclude Di Pietro - ma il giorno dopo un chiarimento politico sul tema della legalita' e della giustizia e' improcrastinabile per il mantenimento stesso della nostra presenza in questa maggioranza. Perche' qui c'e' qualcuno che ha tradito la buona fede'. (ANSA).

19 dicembre 2006

TV: DONADI (IDV), 'EUROPA 7' DAVIDE CONTRO GOLIA...

(AGI) - Roma, 6 dic. - "In Italia da anni c'e' un uomo che sta combattendo una di quelle battaglie che sono simboli straordinari per la democrazia. Si tratta di una grande epopea giudiziaria, della battaglia di un Davide, Francesco Di Stefano proprietario dell'emittente Europa7, che ha sfidato il Golia della Comunicazione, Silvio Berlusconi. Nonostante Europa7 nel 1999 abbia vinto la gara, regolarmente indetta dallo Stato, per le concessioni a trasmettere su scala nazionale sulle frequenze allora di Rete4, quest'ultima ha continuato a trasmettere regolarmente sulle stesse frequenze, prima in proroga, poi secondo quanto stabilito dalla legge Gasparri". Lo dice Massimo Donadi, capogruppo di idv alla Camera, che aggiunge: "Dopo una serie di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, il contenzioso e' approdato dinnanzi alla Corte di giustizia europea. Di fronte alla Corte, il governo Berlusconi, allora in carica, difese la legittimita' della Legge Gasparri, tramite l'Avvocatura di Stato. Ma lo scorso 30 novembre, nel corso di una nuova udienza, l'Avvocatura dello Stato risulta aver sostenuto la legittimita' comunitaria della legge Gasparri, seguendo sul caso Europa7 l'indirizzo politico tracciato dal precedente governo, mantenendo le posizioni espresse e non modificando nulla in punto di diritto, sostenendo genericamente che il nuovo governo Prodi, attualmente in carica, avrebbe assunto l'impegno di riformare la cosiddetta legge Gasparri, senza fornire ulteriori dettagli". L'Italia dei Valori, rileva Donadi, "ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro Gentiloni per chiedere che il governo chiarisca al piu' presto quanto effettivamente accaduto e per quali ragioni non abbia ritenuto di modificare la propria impostazione giuridica anche alla luce delle posizioni piu' volte espresse dal ministro competente. La vicenda di Europa7 e' stata per anni causata dall'atteggiamento spudorato del centrodestra che si e' fatto una legge liberticida ad hoc, quello stesso centrodestra che parla oggi tanto di liberta'. Ma il sacrosanto riconoscimento di un diritto stabilito dalla legge non puo' piu' conoscere ritardi ed e' un preciso impegno cui il centrosinistra non puo' sottrarsi, poiche' corrisponde ad un impegno preciso preso con gli elettori e che dovra' essere inserito in un nuovo assetto del sistema radio televisivo italiano".

Donadi conclude: "Per Italia dei Valori non c'e' e non vi potra' mai essere un vincolo di coalizione che induca all'omerta'. Chiediamo al ministro Gentiloni di risolvere quanto prima questa situazione, riconoscendo ad Europa7 il suo diritto a trasmettere e a ristabilire quel principio di libera informazione che e' alla base di un sistema democratico. Si tratta di un atto doveroso di legalita' e di giustizia, valori per noi imprescindibili". (AGI)

13 dicembre 2006

Natale dei Valori (remember)

Ricordiamo che:

Il 18 dicembre 2006 dalle ore 17.30 presso la Camera del Lavoro in C.so di Porta Vittoria 43 a Milano si svolgerà l’incontro “Natale dei Valori

Saranno presenti : il Ministro Antonio Di Pietro, l’On. Giorgio Calò, l’On. Stefano Pedica, l’On. Silvana Mura, il Coordinatore Regionale Sergio Piffari il Consigliere Regionale Stefano Zamponi, l’Assessore Provinciale Giuliana Carlino, il Consigliere Provinciale Ernesto Nobili, il Coordinatore della città di Milano Riccardo Martucci, i Coordinatori Provinciali delle Province Lombarde e tutti gli eletti.

Si invitano gli aderenti, i simpatizzanti a partecipare a questo momento che sarà l’occasione per lo scambio degli auguri oltre che per l’analisi della situazione politica attuale.
Vi aspettiamo. Partecipate numerosi con le vostre famiglie ed amici!

A conclusione sarà offerto un buffet

I mezzi per raggiungere la sala : tram 9,29,23,30. MM S. Babila.
Parcheggio sotterraneo in via Mascagni, parcheggio in superficie in via Savarè.

09 dicembre 2006

FINANZIARIA: DI PIETRO, TAGLIO 30% COSTI POLITICA E 50% RIMBORSI ELETTORALI

Roma, 6 dic. - (Adnkronos) - 'Riteniamo sia necessario che ci sia il buon esempio' da parte del mondo della politica. 'Gli emolumenti devono e possono essere ridotti almeno del 30%'. Un taglio che deve interessare tutti 'a cominciare dal consigliere comunale e fino al ministro'. Un gesto necessario per 'dare il buon esempio'. Lo afferma il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, uscendo dalla cabina di regia che si e' tenuta al Senato. Riduzione anche dei rimborsi delle spese elettorali e dei partiti che, secondo il ministro 'devono essere tagliati almeno del 50%. Noi siamo anche contrari ai finanziamenti pubblici, ma sicuramente ci deve essere una riduzione del 50% minimo, perche' sono spropositati e hanno delle clausole davvero truffaldine'. Passando all'aumento delle entrate fiscali e alle possibili destinazioni Di Pietro sottolinea che l'aumento e' dovuto al 'maggior rigore nel controllo dell'evasione fiscale. Queste risorse- afferma- non possono che essere rivolte su due fronti: sviluppo da una parte e maggiore equita' sociale dall'altra. Quindi tutela per le fasce sociali piu' deboli, a cominciare dai precari e da coloro che non hanno lavoro'.

ELEZIONI: DI PIETRO, BISOGNA RICONTARE LE SCHEDE BIANCHE

Roma, 28 nov. (Adnkronos) - 'La denuncia di Deaglio sulla manipolazione di voto nelle ultime elezioni puo' avere un solo esito: il riconteggio delle schede bianche. Se questo non avvenisse, nei cittadini rimarrebbe per sempre il sospetto di brogli elettorali'. E' quanto scrive il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro sul suo blog. 'Il video di Deaglio e' andato immediatamente esaurito nelle edicole, un segnale che non va ignorato. I maggiori quotidiani, invece-osserva Di Pietro- dopo avere riportato con evidenza le denunce di brogli elettorali attribuite al centro destra hanno quasi oscurato la notizia senza una apparente ragione'. Secondo Di Pietro, 'molte delle analisi di Deaglio sono convincenti, il centro sinistra aveva un forte vantaggio sulla Cdl svanito in poche ore. La percentuale delle schede bianche e' stata la stessa ovunque, un evento di difficile spiegazione. Io stesso, in questo blog e con un articolo a pagamento sui quotidiani, ho denunciato possibili brogli elettorali attraverso lo scrutinio elettronico prima del 9 aprile. La magistratura ha il dovere di andare fino in fondo. Una democrazia non puo' tollerare nessuna ombra sulle elezioni'. Il leader di Idv conclude: 'Se le schede risultassero regolarmente conteggiate io sarei il primo ad esserne felice. Ma se il voto risultasse alterato sarebbe l'episodio piu' grave nella storia repubblicana. Un episodio che andrebbe affrontato senza nascondere nulla agli italiani'.

03 dicembre 2006

FINANZIARIA: DONADI (IDV), BONAIUTI AGITA SPAURACCHI

(ANSA) - ROMA, 24 nov - Massimo Donadi, capogruppo dell' Italia dei Valori alla Camera, replica al portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, affermando che 'l'unica cosa che fa male al paese e' questa opposizione irresponsabile, capace di agitare soltanto spauracchi e di terrorizzare il paese dipingendo una finanziaria che non esiste'. Per Donadi, il centro destra 'ha scelto di proseguire con la stessa tecnica con la quale ha governato; per cinque anni ha ingannato gli italiani vendendo sogni e dissipando le risorse pubbliche ed oggi, che e' all'opposizione, cerca soltanto di vendere incubi nel tentativo disperato di tenere in piedi la coalizione'. 'I cittadini sappiano - conclude Donadi - che questa finanziaria e' equilibrata, importante ed i suoi effetti positivi cominceranno presto a farsi sentire'.

30 novembre 2006

Natale dei Valori

Si comunica che anche quest’anno l’Italia dei Valori della Lombardia sta organizzando un momento di incontro per scambiarsi gli auguri di Natale con tutti gli iscritti.

La festa, intitolata “Natale dei Valori” si svolgerà

Lunedì 18 dicembre 2006 dalle ore 18.30 alle 22.30

Presso la Camera del Lavoro

In Corso di Porta Vittoria 43

Milano

Sarà presente il Ministro Antonio Di Pietro e i Parlamentari della regione Lombardia.

27 novembre 2006

FINANZIARIA:RIMBORSI ELETTORALI, CONTRASTO IDV RESTO UNIONE

(AGI) - Roma, 14 nov. - Il rimborso sulle spese elettorali ai partiti surriscalda il clima della maggioranza: un emendamento dell'Italia dei Valori propone la sua cancellazione in caso di scioglimento anticipato delle Camere. Ma la norma non ha convinto i colleghi di coalizione e non e' stata recepita dal Governo, anche se l'Idv e' intenzionata a non ritirare la sua proposta e a sottoporla comunque al voto dell'Aula.
Secondo quanto si apprende, la questione e' stata affrontata anche nelle riunioni di maggioranza dei giorni scorsi. Ma stamane, i capigruppo dell'Unione hanno deciso di non recepire la proposta. In sostanza, l'emendamento dell'Idv presentato all'articolo 55 della finanziaria, prevede che i rimborsi non vadano effettuati in caso di elezioni anticipate. In dettaglio, si prevede l'abrogazione di una norma (contenuta in una legge del '99) e che recita cosi': "In caso di scioglimento anticipato del Senato o della Camera, il versamento delle quote annuali dei relativi rimborsi e' comunque effettuato". Se venisse appunto abrogata, i partiti politici non avrebbero piu' diritto ai rimborsi per le spese elettorali in caso di scioglimento anticipato di una delle due Camere. Sarebbero comunque fatti salvi "i crediti ceduti dai partiti o movimenti politici a terzi relativi alle sole competenze delle quote annuali maturate e corrispondenti all'anno di scioglimento anticipato". Su questo punto, si e' consumato un aspro scontro in particolare tra il capogruppo dell'Idv Massimo Donadi e quello dell'Udeur, Mauro Fabris. Alla fine, tutta la maggioranza ha comunque deciso di non far suo l'emendamento. Per Donadi, la questione non finisce qui, visto che l'emendamento sara' votato dall'Aula. "La lobby dei tesorieri di partito - ha detto - e' stata compatta e noi ci siamo trovati isolati. Ma porteremo lo stesso al voto la proposta, a testimoniare la solitudine della nostra battaglia". Da parte sua, Fabris ha puntualizzato: "Attenzione, non si tratta di finanziamento ai partiti ma di rimborso di spese elettorali, ossia su spese gia' sostenute. Insomma, sono soldi dati a consuntivo che nessuno ci regala, ma che possiamo avere solo con spese ben documentate". Alla luce di cio', ha riferito, "stamattina e' stato chiarito l'equivoco. C'e' una profonda differenza tra rimborso spese e contributo ai partiti". Percio', "quella dell'Italia dei Valori mi sembra un inutile e infondato tentativo di protagonismo. Anche l'Idv potra' ottenere il rimborso di queste spese, che in molti casi sono state notevoli. Nessuno puo' permettersi di rinunciarvi, nemmeno loro".

22 novembre 2006

NAUFRAGAR NELLA PALUDE? NO GRAZIE

L’associazione Le Girandole invita al dibattito:


NAUFRAGAR NELLA PALUDE? NO GRAZIE

Riforma elettorale , leggi vergogna, riforma della Giustizia,
conflitto d’interessi, indulto, riforma della Rai.


Ne discutiamo con:

• Gian Carlo Caselli
• Furio Colombo
• Nando dalla Chiesa
• Tana de Zulueta
• Marco Travaglio

Con la partecipazione dei "Ragazzi di Locri"



Milano, lunedì 27 novembre 2006
ore 20,30

Camera del Lavoro
Corso di Porta Vittoria, 43



Per altre informazioni:
Cell. 338 2518730
e-mail: le girandole@tiscali.it

19 novembre 2006

DI PIETRO, PIU' CHE UN POLITICO SONO FUNZIONARIO DELLO STATO

Roma, 2 nov. (Adnkronos) - 'Il mio impegno e' quello di portare il sentimento profondo del cittadino comune all'interno delle istituzioni', tanto che 'piu' che un politico, io mi sento un public servant, cioe' un funzionario dello Stato' che 'rispetta la democrazia e si impegna perche' la maggioranza cambi opinione. Ma con lealta', perche' e' piu' facile che domani non sorga il sole piuttosto che io sia la causa della caduta del governo di cui faccio parte'. Lo dice il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che si racconta in una lunga intervista su 'L'Espresso'. Il leader di Italia dei valori spiega che la popolarita' di cui gode 'e' anche un handicap, perche' essere beneamato dall'opinione pubblica genera invidie, gelosie, rancori'. Ma non e' per questo che non gli hanno mai offerto il ministero della Giustizia: 'Ci sono due ragioni. Una nobile, che non condivido ma rispetto, dice che una persona che ha vissuto stagioni importanti da una parte della barricata non e' adatta a gestire un ministero cosi' delicato' e poi quella ignobile che dice: 'attenzione, se ci va Di Pietro poi va a finire che funziona pure la giustizia. Del resto io sono quello che ha fondato un partito per rilanciare la legalita' come fattore di sviluppo e di profitto'. 'Li ho capiti presto i politici di professione. Tu sei popolare, gli sei utile e loro ti fanno parlare, parlare, parlare, e poi ti fregano. Tu gli porti in piazza due milioni e mezzo di persone e il giorno dopo, passata la buriana -spiega Di Pietro- ricominciano come prima. Contro questi qua ci sono solo due strade. Una e' la rivoluzione, la presa della Bastiglia, ma non mi compete, farei un disastro'.
L'ex magistrato di mani pulite sa bene che in un determinato momento della nostra storia avrebbe potuto trascinare il paese. 'Lo so. Nel pieno dell'acclamazione popolare, alla fine del 1994, ho capito che la cosiddetta piazza vedeva in me un leader naturale. Ci ho riflettuto, ma conoscevo soltanto la patologia della politica e non avevo le competenze per affrontare da leader la situazione. Cosi' ho scelto l'altra strada, facendo un movimento e poi un partito. Ma resta il problema delle competenze. Ora -annuncia- sto mettendo su una scuola di formazione politica'. 'Ho portato nelle istituzioni, come assessori o consiglieri o sindaci, gia' 1.800 persone che non conoscono i fondamenti della politica. Ci hanno messo tanto cuore ma ora devono imparare le basi di un bilancio pubblico o di un procedimento elettorale'. Da qui deriva l'idea della scuola, con 'alcuni esperti che saranno coordinati da Leoluca Orlando in una bella sede permanente in Umbria'. Nessuna relazione con le fuoriuscite da Italia dei Valori: 'Niente affatto. Voi dell'informazione godete se uno come Sergio De Gregorio se ne va, ma non vi mettete mai a contare quelli che entrano. Io sto in attivo' assicura. Quanto all'addio del presidente della commissione Difesa del Senato, 'non e' poi cosi' grave. Purtroppo ci sono persone che fanno dell'arrivismo un punto d'arrivo. Io in genere mi fido del mio istinto e questa volta ho sbagliato. Pero' fino alla sera prima De Gregorio mi ripeteva: 'Ti do la mia vita'. Sono stato un seminarista e ho letto il Vangelo. C'era qualcuno, molto potente, un Padreterno, e il dodicesimo lo ha tradito. Figuriamoci a me, che sono un povero Cristo, piccolo piccolo, se non mi tocca la mia buona dose di tradimento'In seminario per studiare, perche, allora, non c'era altro modo allora per uno che non aveva i mezzi'. 'L'idea che ci sia un Dio e' una cosa buona che non mi toglie nulla e mi da' tranquillita'. Come tutti i cattolici, pecco e poi mi pento. Non la prenda alla lettera: e' soltanto una battuta per dire che non sono bigotto', dice Di Pietro. 'Ho sempre e solo lavorato e studiato. In tutta la mia vita -continua Di Pietro- non sono mai stato in una discoteca. Non so neanche come sono fatte. Ho superato tutti gli esami della facolta' di Giurisprudenza in tre anni e mezzo. Ero impiegato di giorno e studiavo la notte'. 'Dopo la laurea ho avuto l'intuizione di fare tutti i concorsi nello stesso periodo. Preparando bene quello da magistrato, ho vinto anche quelli per la polizia e per il ministero della Difesa', ricorda. 'Sono nato in una famiglia di contadini e ho cercato di prendere tutti i treni che passavano. Vorrei mandare questo messaggio ai giovani di oggi. Non e' vero che per riuscire ci vogliono le raccomandazioni. Ci vuole la fortuna che passi un treno, ma anche il coraggio di saltarci sopra'. Un peso importante nella sua formazione deriva anche dalla famiglia che, dice oggi Di Pietro, 'mi ha spinto verso la liberta''. Di Pietro parla anche del 'dolore piu' grande', la morte della gemella Angelina a quattro anni. 'Da quel giorno vivo il tempo come una rincorsa. Mentre faccio qualcosa penso gia' a che cosa posso fare subito dopo. Ho bisogno di tenere sempre la testa occupata. Devo fare, fare, fare', dice. Il leader di Italia dei Valori poi scherza anche sul fatto che a volte incappa in strafalcioni grammaticali. 'Sono fatto cosi' e mi piaccio. Parlo come mangio e la gente mi apprezza per questo. Nessuno potra' mai dire che non si capisce quello che dico, ma al massimo che non lo condivide. Quando vedo i miei sosia nei cabaret televisivi che storpiano le parole, mi ci diverto parecchio. Se fossi costretto riuscirei pure a parlare in politichese, ma -ammette- non sarei piu' io'.

13 novembre 2006

FINANZIARIA: DONADI A GASPARRI, FINITA MONARCHIA ASSOLUTA DI BERLUSCONI

Roma, 27 ott. (Adnkronos) - 'Comprendiamo il fatto che l'onorevole Gasparri sia stordito ed attonito di fronte ad una maggioranza che si riunisce compatta per discutere, tutti assieme, del percorso e delle modifiche da apportare alla Finanziaria'. Lo dichiara Massimo Donadi, presidente dei deputati Idv, che aggiunge: 'Deve essere una ben strana sensazione per lui, dopo 5 anni passati in un governo che assomigliava tanto ad una monarchia assoluta e in un Parlamento dove la maggioranza era ridotta al silenzio e letteralmente asservita e costretta a trangugiare tutto quello che il governo le propinava'. 'Tutto al contrario -prosegue- quello dell'Unione e' un governo che pratica la collegialita' e che riconosce al Parlamento un ruolo sovrano, come e' stato con il decreto fiscale, al quale l'Aula ha apportato importantissime modifiche. Si rassegni Gasparri -conclude Donadi- ma delle sue dissertazioni storiche non sappiamo proprio cosa farcene, ed abbiamo intenzione di continuare a dargli lezioni di democraticita' ancora per tanti anni'.

10 novembre 2006

Di Pietro sblocca la situazione del ponte sull’Adda

Stefano Zamponi, Capogruppo regionale dell’Italia dei Valori commenta l’impegno del Ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro che ha sbloccato la situazione del ponte sul fiume Adda nel tratto tra Castiglione d’Adda e Montodine. E’ stata avviata, infatti, la procedura per l’affidamento dell’opera che, grazie ad un intervento d’urgenza, potrà essere cantierizzata già nel gennaio 2007.

“Dopo cinque anni di governo del centro destra fatto di promesse, promesse e ancora promesse il Ministro Di Pietro ha finalmente sbloccato i lavori del ponte sul fiume Adda crollato a causa dell’alluvione del ’94 nel tratto tra Castiglione d’Adda e Montodine”.

“Mentre Formigoni e la Moratti continuano a lamentarsi che questo Governo trascura il nord, dimenticandosi che il centro destra per cinque anni ha governato solo promettendo, in 6 mesi il Ministro Di Pietro ha dimostrato, con i fatti, di essere vicino ai problemi effettivi del nord”.

01 novembre 2006

POVERTA’ COME REALTA’ URBANA

ITALIA DEI VALORI di Milano

martedì 14 novembre 2006 - ore 20,30

Casa della Cultura - Via Borgogna 3 - Milano

dibattito su

“POVERTA’ COME REALTA’ URBANA”

La soglia della povertà per un nucleo familiare di 2 persone è stabilita in 826,3 € al mese. A Milano sono povere il 14 % delle famiglie per un totale di 162.000 cittadini.

E’ questo un fenomeno che va allargandosi negli ultimi anni e coinvolge particolarmente le donne sole e gli anziani.

LA MILANO “DA BERE” SI STA TRASFORMANDO

NELLA MILANO CHE NON ARRIVA A FINE MESE

Intervengono:

Giuliana CARLINO Assessore IDV della Provincia di Milano

Stefano PEDICA Parlamentare IDV

Mario FURLAN Presidente City Angels

Umberto LACCHETTI Esperto di Economia IDV

Francesca ZAJCZYK Sociologa Università Milano-Bicocca

Modera:

Riccardo MARTUCCI Coordinatore Italia dei Valori di Milano Città

Saranno presenti:

Stefano ZAMPONI Consigliere Regionale IDV

Ernesto NOBILI Consigliere Provincia di Milano IDV

19 ottobre 2006

IMPORTANTE RETTIFICA "ASSEMBLEA PROGRAMMATICA ELETTIVA"

CAUSA LAVORI LA SEDE DI VIA CASATI NON SARA' DISPONIBILE PER QUESTO L'ASSEMBLEA DI SABATO 21 SI TERRA' IN VIA LEPONTINA SIN DALLE 9.00 DI MATTINA!!!!!!!!!!!!!!!

16 ottobre 2006

Incontro per il rilancio di IDV Saronno

Il Coordinamento dell’Italia Dei Valori con Di Pietro di Saronno informa che mercoledì 25 ottobre alla ore 21,00 si terrà una riunione presso la Sala Spinelli in via Garibaldi 50 per promuovere idee allo scopo di rilanciare il Partito nella nostra zona e progettare iniziative in vista delle elezioni provinciali che si terranno la prossima primavera.

Rivolgiamo perciò un caloroso invito a tutti gli iscritti ed i simpatizzanti del saronnese a partecipare con spirito collaborativo alla riunione.

Con l’occasione ricordiamo che è sempre aperto il nostro blog, sul sito http://idvsaronno.blogspot.com/ dove potremo confrontare le nostre esperienze ed essere informati sulle iniziative in programma. Vi ricordiamo inoltre che, per eventuali comunicazioni, il nostro indirizzo e-mail, è: idvsaronno@gmail.com.

15 ottobre 2006

Giovani dell' Italia dei Valori della Lombardia

E' indetta per SABATO 21/10/2006 alle ore 9:00 presso la sede nazionale IDVdi Milano sita in Via Felice Casati 1 (traversa di corso Buenos Aires vicino ai bastioni di porta Venezia) la prima Assemblea Programmatica Elettiva dei Giovani dell' Italia dei Valori della lombardia, siete tutti
invitati a partecipare

P.S: Nel caso i lavori non saranno ultimati nel primo pomeriggio ci si sposterà nella sede di via Lepontina 3 ( traversa di Viale Farini e di Via Valtellina)

Le Iene e il Garante della privacy

Pubblichiamo una lettera dell'on. Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera, indirizzata al Garante della privacy sulla puntata sospesa delle Iene.

“ Invitiamo il Garante della privacy a tornare sui propri passi. Sarebbe opportuno che la messa in onda della trasmissione 'Le Iene' fosse consentita, perché, se è vero che i dati sono stati carpiti all’insaputa degli interessati, è anche vero che l’anonimato è comunque garantito, né più nè meno di quanto non lo sia negli analoghi servizi tante volte realizzati dalla trasmissione satirica di Italia Uno. Non vogliamo pensare che per i parlamentari si usi un altro peso ed un’altra misura di quanto non si faccia con gli altri cittadini. Anzi, proprio i politici, che ricoprono un ruolo pubblico basato anche sulla comunicazione di massa, meno di altri possono invocare la tutela della loro privacy. E non si dica, con molta ipocrisia, che bisogna tutelare l’immagine e l’autorevolezza del Parlamento, sia perchè la dignità del Parlamento si difende con gli atti e con le leggi che esso approva, sia perché, ormai, i dati di questa 'pseudo-indagine' sono di pubblico dominio, anzi, lo sono ora molto di più di quanto non sarebbe accaduto consentendo la messa in onda del programma ”.

29 settembre 2006

In Regione comanda l’Atm

Pubblichiamo un comunicato del capogruppo regionale dell’Italia dei Valori S. Zamponi, su un tema molto caro a tutti i pendolari saronnesi

“L’Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo, durante l’incontro con la V commissione di oggi, ammette l’impotenza di istituire il biglietto unico a causa delle resistenze dell’Azienda dei trasporti milanese”, dichiara Stefano Zamponi, Capogruppo regionale dell’Italia dei Valori.

“Italia dei Valori è disponibile – conclude Zamponi – a collaborare in tutte le sedi affinché l’interesse dei cittadini prevalga su quello dell’Atm”.

16 settembre 2006

Alla Bpi serve più trasparenza

Per la prima volta un verbale di assemblea della Popolare Italiana è stato pubblicato su internet. Un fatto positivo che compensa una scelta, la data 29 luglio, non proprio felice, ancorché, leggiamo obbligata, per svolgere una assemblea dei soci di una banca popolare. Dal verbale emergono alcuni fatti interessanti per il territorio e per la banca. Innanzitutto rileviamo che a fronte della presenza di 356 soci, quelli intervenuti sono stati solo 10. Ci domandiamo come si pensa di far emergere gli interessi del territorio, dei soci, dei dipendenti e della banca, se non si utilizza al meglio l'occasione dell'assemblea dei soci, per capire, discutere e proporre, tanto più in un periodo come quello attuale dove in ogni assemblea vengono discussi aspetti molto importanti della vita societaria. Come se tutto fosse già passato, si continua a rifugiarsi dietro le lettere ai giornali con firma nascosta e non si confrontano, magari in modo organizzato le proprie ragioni con quelle di chi non la pensa come noi. Questo è un aspetto che ci preoccupa perché desumiamo che non ci sia serenità all'interno della Popolare, che in particolare dipendenti non si sentano liberi di esprimersi e confrontarsi. Non è la prima volta che interveniamo sulla Popolare. Con prudenza e con rispetto abbiamo rilevato incongruenze ed eccezioni. Purtroppo alcune osservazioni ci stanno dando ragione. In sede di presentazione del Piano Industriale ci apparve chiara la direzione intrapresa a dispetto delle dichiarazioni ufficiali. Il Piano era congegnato per rendere più appetibile una banca, forse a causa di sofferenze maggiori di quelle ufficiali. Dal verbale di assemblea e dalle agenzie di stampa apprendiamo che il management ed i sindaci hanno acquistato azioni della Popolare a 6, 8 euro. Il 1° agosto, cioè il giorno della formalizzazione dell'incarico agli advisor per valutare le opzioni di vendita il titolo valeva più di 9 euro. Riteniamo che Gronchi & C. abbiamo fatto male a non vendere le azioni nel momento in cui hanno ritenuto opportuno, dopo varie smentite, interpellareformalmente gli advisor; una cosa è acquistare le azioni della compagnia per la quale si lavora, in quanto si ha fiducia e buon sentimento di quello che si sta facendo, altra cosa è prendere provvedimenti formali che premiano immediatamente il proprio portafoglio titoli. Avrebbero potuto invece avere un legittimo guadagno e fare una figura più bella, andando già all'assemblea del 29 luglio senza le azioni. Come avevamo già proposto a settembre dello scorso autunno, bisogna creare una rete di interessi e di interlocutori locali intorno alla banca e pertanto non possiamo che essere favorevoli alla proposta del Presidente della Provincia dell'istituzione di una fondazione. La riteniamo questa una idea da concretizzare al più presto e indipendentemente dalle decisioni societarie. Sono tante le istanze che la Popolare deve soddisfare; un ente che si faccia carico di rappresentare quelle territoriali, ci sembra una strada obbligata e trasparente nei confronti di tutti. Fatte salve le importanti esigenze espresse dal Sindaco di Lodi, non entriamo nel merito dei possibili partner, ci limitiamo a dire che ritrovarsi dopo Fiorani a braccetto di Roberto Mazzotta, arrestato econdannato in primo grado nell'inchiesta mani pulite e poi assolto in appello grazie ad una delle tante riforme a piè di lista del codice penale (art. 513), non sarebbe un gran balzo in avanti come segno di novità. Tra le tante dichiarazioni non abbiamo letto quali siano i passaggi da affrontare in caso di modifica della compagine societaria; e ci domandiamo se vi saranno ulteriori passaggi assembleari in caso di fusione, acquisizione, vendita.Tardiamo ad accorgerci, con fatti concreti, che i consiglieri di amministrazione in quota Lodi stiano tutelando al meglio gli interessi per i quali sono stati eletti, che per esempio potrebbero rassicurarci sul punto precedente. Non comprendiamo la posizione della Banca d'Italia, o meglio la comprendiamo benissimo. Essa si trova in un posizione scomoda. Avalla l'acquisizione di una Banca più grande della Lodi, sanziona il vecchio consiglio di amministrazione, effettua una indagine interna alla Popolare, spinge ora per una fusione come miglior garanzia per il futuro. Nonostante il cambio di gestione, ci sembra che ci siano gli estremi affiche´ i soci si rivalgano anche nei confronti della Banca d'Italia o di qualche suo dirigente, visto che il comportamento attuale sta smentendo alla lunga e nei fatti tutte le passate autorizzazioni e tutti gli omessi controlli. Ora la Banca Popolare è in una situazione difficile. Se fino a poco tempo fa gli interessi dei soci, degli azionisti e dei dipendenti sembravano coincidere, ora divergono in modo importante. A luglio si rincorrono le voci dell'interesse della Popolare di Milano, in agosto viene mandato di valutarela compatibilità delle diverse proposte, in settembre non si decide. Ci sembra non positivo aver consentito di farsi tirare la giacchetta da competitor più piccoli. E' una eccessiva disponibilità al confronto con il mercato che comunica a tutti dubbi e titubanze per il futuro. Non possiamo fare altro ora che appellarci ora più che mai ad una gestione più saggia e più trasparente per tutti, e che sia premiata da una più ampia ed attiva partecipazione alle prossime assemblee.

Giambattista Pera, IDV Lombardia

05 settembre 2006



Il sig. Sindaco ha risposto all'email inviata da Donato, ma ha richiesto che la propria risposta non venisse pubblicata. Donato, quindi, ha replicato al sig. Sindaco inviando una documentazione fotografica dello stato di degrado in cui versa il quartiere Matteotti, degrado di cui il sig. Sindaco in più occasioni ha negato l'esistenza.





Sig.Sindaco, noto che la sua sollecita risposta mi giunge da un luogo di villeggiatura, perciò la ringrazio doppiamente e spero che vorrà leggere anche questa mia breve replica.
E' pur vero che per lo sviluppo armonioso di una società occorre il concorso di più soggetti: le famiglie, la scuola, le istituzioni locali e nazionali, tuttavia:

SICUREZZA E PULIZIA - i vigili dovrebbero vigilare e gli spazzini dovrebbero spazzare.
EMARGINAZIONE - è inutile nascondersi, benché io non sia nativo di Saronno, so per certo che in città il Matteotti è considerato il quartiere di serie B.
DEGRADO - allego alcune foto che non hanno bisogno di commento, le ho scattate in via Sampietro, l'arteria più trafficata del quartiere ed una delle porte d'ingresso a Saronno.

Spero di non avere disturbato le sue vacanze, le auguro un buon proseguimento.
Distinti saluti.
Abbagnale Donato.


Foto allegate all'email



29 agosto 2006

Quartiere Matteotti

Pubblichiamo una lettera inviata al sig. Sindaco dal responsabile comunale di IDV, Donato Abbagnale

Alla cortese attenzione del Sig. Sindaco di Saronno avv.Pierluigi Gilli


Da: Abbagnale Donato, Referente del Partito Italia dei Valori Saronno - Via Sampietro, 78


Oggetto: Quartiere Matteotti


Giorni fa, un gruppo di abitanti del Quartiere Matteotti, dove anch’io abito, mi hanno chiesto di fare da loro portavoce per esporre a lei Sig.Sindaco alcuni problemi del Quartiere. Problemi che, sono certo, lei già conosce ma che devono essere ribaditi, perché di essi non si vede la soluzione. Due erano i motivi della discussione: ordine-sicurezza e pulizia.

Ordine-sicurezza: ecco alcuni argomenti di riflessione per fatti che qui purtroppo accadono frequentemente.

Nello spiazzo adiacente l’edicola dei giornali, gruppi di giovani giocano al pallone causando intralcio al passaggio, schiamazzi, danneggiamenti.

Sulle strade capita sovente di incrociare ragazzi che scorazzano con i motorini a tutto gas, senza casco con pericolo per se stessi e gli altri (purtroppo il Vigile di Quartiere si vede poco).

Di notte, bande di vandali si lasciano andare ad atti di teppismo. E’ accaduto, che sia stato appiccato il fuoco alla porta dell’edicola, che il contenuto dei bidoni della spazzatura sia stato rovesciato sulla strada, che siano state divelte le transenne di legno del parco giochi, che sia stata rotta la pensilina d’attesa dell’autobus, che siano state rubate delle biciclette dagli androni dei condomini e che i proprietari le abbiano ritrovate a pezzi appese agli alberi (questo è avvenuto non molto tempo fa).

Le faccio presente Sig.Sindaco, che su questo punto della sicurezza, c’è gente esasperata, disposta anche ad improvvisare delle ronde notturne.


Pulizia

La gente lamenta che non ci sia più il servizio di pulizia dei marciapiedi. Risulta infatti che mentre le strade vengono ancora pulite almeno una volta la settimana dalla macchina spazzatrice, i marciapiedi invece sono stati del tutto abbandonati e il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Sig.Sindaco, nell’attesa che si materializzi il famoso progetto di riqualificazione del Matteotti, chiediamo più attenzione verso questo nostro quartiere, troppo spesso dimenticato dell’Amministrazione Comunale, affinché sia strappato dall’emarginazione della periferia e finalmente consegnato alla città.


Certo del suo interessamento, le porgo distinti saluti.


Donato Abbagnale.

11 agosto 2006

Buon Ferragosto

Il Coordinamento dell’Italia Dei Valori con Di Pietro di Saronno augura Buon Ferragosto e Buone Ferie a tutti gli amici e i simpatizzanti di Italia dei Valori. Auspichiamo di rivedervi numerosi con idee e proposte al rientro dalle vostre vacanze.

09 agosto 2006

Peppole, Fringuelli e Politica

Stefano Zamponi, Capogruppo regionale di Italia dei Valori, commenta la decisione della maggioranza, assunta dai Capigruppo con il solo voto contrario di Italia dei Valori, di fissare la seduta del Consiglio regionale per il week end del 29 e 30 luglio.

“ La maggioranza – dichiara Zamponi –, pur di riuscire a far sparare a peppole e fringuelli in deroga alle normative europee sulla caccia prima della pausa estiva, ha deciso di far svolgere il Consiglio regionale anche nei giorni di sabato 29 e domenica 30 luglio prossimi, dalle 10 di mattina a mezzanotte”.

“Il centro destra è fermamente intenzionato a far approvare questa legge – aggiunge il Capogruppo regionale di IdV -, affinché il Consiglio autorizzi la caccia di alcune specie protette. L’obiettivo della maggioranza è semplicemente quello di concedere la licenza di uccidere peppole e fringuelli, incuranti di quanto questo lavoro straordinario notturno e festivo costerà alla collettività lombarda”.

24 luglio 2006

Manifestazione contro l'indulto a Milano

Domani, martedì 25 luglio, contemporaneamente al corteo di Di Pietro a Roma, ci sarà una manifestazione di protesta contro l’indulto anche a Milano, presso la Prefettura, Corso Monforte n.31, approfittando della presenza in città di Romano Prodi.

Incontro alle ore 16:30 presso la Prefettura di Milano, dove troverete Piero Ricca, giornalista indipendente, che è stato candidato per IDV durante le appena trascorse elezioni amministrative.

Certi del vostro interesse su questo argomento, vi aspettiamo numerosi.

14 luglio 2006

Incontro con cena

Giovedì 20 Luglio ore 20.30

presso il ristorante Le Mollette

Via L. Galvani 1 - Muggiò (MI) Tel. 039 2781625

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INCONTRO CON CENA DI TUTTI GLI AMICI E SIMPATIZZANTI DELL’ITALIA DEI VALORI DI MILANO & PROVINCIA E MONZA & PROVINCIA

Menù della Serata- antipasti misti

- due primi piatti

- secondo con contorno

- dessert

- caffè

- digestivo

- Barbera del Piemonte e Pinot del Veneto

- acqua minerale delle Dolomiti

(25.00 Euro, tutto compreso)

GRANDE LOTTERIA CON BALLO

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Prenotazioni entro e non oltre il 15 Luglio

email: fidert@libero.it

tel: 338 5458007

Adolfo Palermo


08 luglio 2006

Un po’ di chiarezza sulla manovra correttiva

In collaborazione con la sede regionale del Partito di Italia dei Valori, riportiamo, ai fini di una migliore comprensione della manovra :

- Capitolo per capitolo l'abc della manovra correttiva 2006
di Nicoletta Cottone e Roberto Giuliante (Il Sole 24 ore)

- Testo completo del DECRETO-LEGGE 4 luglio 2006, n. 223
Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale. (GU n. 153 del 4-7-2006)

- RELAZIONE TECNICA di accompagnamento alla manovra correttiva 2006

29 giugno 2006

Comitato per il referendum

L’esecutivo del Comitato promotore del referendum costituzionale si è riunito oggi sotto la presidenza del sen. Oscar Luigi Scalfaro. Il Comitato ha preso atto con grande soddisfazione dell’esito del referendum, dell’alta partecipazione al voto nonostante le giornate estive, e della netta affermazione del NO. Il Comitato ringrazia tutte le organizzazioni, associazioni, partiti e sindacati, coordinamenti e comitati locali che hanno costruito questo successo con un grande lavoro di informazione nelle città e nei paesi di tutte le regioni italiane. Le ragioni del NO sono state comprese e condivise dalla maggioranza degli italiani grazie innanzitutto all’impegno di milioni di questi volontari.
Il voto ha bocciato e cancellato una pessima riforma costituzionale. Ma ha soprattutto riaffermato l’adesione della grande maggioranza degli italiani all’impianto, ai principi e ai valori della Costituzione repubblicana. Che può essere aggiornata, ma non demolita o stravolta. Il voto degli italiani deve essere rispettato. Il Comitato assunse fin dalla nascita, due anni fa, la denominazione “Salviamo la Costituzione: aggiornarla non demolirla”. Ritiene ora suo compito e suo dovere vigilare perché la scelta degli italiani non sia disattesa o tradita. E dunque perché la necessaria opera di ammodernamento delle nostre istituzioni democratiche sia sempre coerente con i principi e i valori della Costituzione, anzi ne favorisca la piena attuazione. E perché si traduca in riforme istituzionali e (quando necessario) in puntuali emendamenti alla Costituzione largamente condivisi, non imposti nell’interesse di una parte.
Il Comitato chiederà di essere ricevuto dal Presidente del Consiglio Romano Prodi e dal Ministro per le Riforme Vannino Chiti per conoscere le iniziative del Governo in materia e per sottolineare gli indirizzi e i vincoli che derivano dal voto popolare. Chiederà altresì un incontro ai ministri dell’Istruzione e dell’Università per sottoporre loro alcune proposte intese a promuovere la conoscenza della Costituzione e dei suoi valori nelle scuole e nelle università italiane.
Il Comitato ha infine deciso di riunire in una assemblea nazionale, nella seconda metà di settembre, i rappresentanti delle migliaia di comitati e coordinamenti locali e di tutte le organizzazioni nazionali che del comitato fanno parte, per definire le linee di azione e le iniziative da intraprendere per diffondere la conoscenza e l’adesione ai principi costituzionali e promuoverne l’attuazione.
Roma, 28 giugno 2006

22 giugno 2006

Riforma “DEVOLUTION” per cambiare la Costituzione italiana.

Noi,i sostenitori del NO. Perché?

Il Comitato Saronnese “Viva l’Italia” martedì 20 giugno ha indetto un incontro con i cittadini per far capire e spiegare a cosa si andrebbe incontro votando a favore di tale riforma. Troppa la disattenzione e troppo poca la conoscenza del popolo italiano di fronte ad un momento storico di tale importanza.

A presiedere l’incontro è il Professore Valerio Onida, insegnante onorario di Diritto Costituzionale presso l’università Statale di Milano, 9 anni giudice costituzionale e presidente della Corte Costituzionale negli ultimi 6/7 mesi.

Il Prof.Onida da inizio alla sua “lezione” introducendo quegli argomenti che possono essere portati come “convincenti” per coloro che sostengono la riforma. Essi partono dall’idea sbagliata che la Costituzione debba essere modificata nella parte che riguarda l’ordinamento di stato dei poteri. Ma da dove nasce questa idea, questo “mito della grande Riforma”?! Contestano il fatto che la Costituzione sia stata creata nel dopoguerra dai tre partiti più importanti dell’epoca (partito Comunista, partito Socialista e Democrazia Cristiana) che oggi non esistono più o sono profondamente cambiati. Viene così a mancare, secondo loro, quel senso di “modernità”. Ciò è sbagliato storicamente!! Quei partiti, appena fondati o relegati ad anni di esilio, non si sono ispirati ad un bagaglio loro specifico, ma hanno guardato ai grandi principi del costituzionalismo liberal-democratico: “la Costituzione si fonda su un sistema saldo di principi morali tuttora valido!”. A tali principi si è dato vita guardando lontano, essi durano nel tempo e non vanno assolutamente giudicati come passati o “vecchi”. La fase costituente è scaturita da svolte di eventi epocali nel mondo, non dalla vicenda di un unico Stato. Parla un linguaggio universale! Questa è la nostra Costituzione, ciò che sentono i cittadini! E non quell’idea di mito diventata slogan della classe politica!

Addentriamoci ora in quelli che sono i cambiamenti che verranno attuati con la Riforma. Essa non propone singole modifiche, bensì un progetto che riscrive 50 articoli della Costituzione e tocca tutti gli aspetti dell’ordinamento dei poteri che questa descrive.

Viene lasciata intatta la prima parte e quella che riguarda i principi fondamentali; sorte diversa ha la seconda parte, che viene modificata del tutto nei suoi sei titoli (Parlamento, Presidente della Repubblica, Governo, Magistratura, rapporto Regioni-enti locali, Corte Costituzionale). Più precisamente possiamo individuare quattro capitoli:

1. DEVOLUTION. Passaggio di poteri dal centro alla periferia, viene quindi ampliato il potere delle Regioni. Ma il passaggio di quali poteri? E in che modo avviene tale passaggio? Fino al 2001 le Regioni potevano legiferare solo su un numero limitato di materie elencate nella Costituzione e le competenze generali spettavano allo Stato. Dopo il 2001, con l’approvazione della riforma per l’autonomia delle Regioni, la Costituzione prevede un elenco di materie in cui il potere di istituire nuove leggi è prerogativa dello Stato, e un elenco, denominato “Concorrente” dove Stato e Regioni collaborano insieme. Al di fuori di questi due elenchi le competenze spettano alle Regioni.

Quale novità introdurrebbe la Devolution? L’ESCLUSIVITA’ delle regioni nelle materie concorrenti quali organizzazione sanitaria, organizzazione scolastica e polizia amministrativa. Questo porterebbe lo Stato a perdere poteri nei confronti delle Regioni. Tale modifica implicherebbe aspetti negativi riguardanti i diritti fondamentali dei cittadini (es. possibilità di curarsi su tutto il territorio) e, inoltre, verrebbe a mancare una linea comune di intenti. I sostenitori del Sì negano questa ipotesi: lo Stato conserverebbe comunque le sue competenze…come potete vedere, siamo di fronte o a una contraddizione, quindi una sorta di “Riforma apparente” (non possono esistere competenze esclusive!), o a un intento implicito: regionalizzare completamente escludendo lo Stato.

Questa è L’UNICA legge a favore dell’autonomia regionale; i restanti cambiamenti la riducono! Guardiamo, ad esempio, alla clausola che consente alle Regioni ordinarie, in grado di esercitare ulteriori poteri, di negoziare con lo Stato per acquisirne di ulteriori:la Riforma eliminerà tale clausola, e questo non andrà certo a favore di uno sviluppo e di una indipendenza! E ancora, la devolution inserirebbe un altro punto per cui lo Stato limiterà l’incremento della pressione fiscale complessiva delle Regioni e dei Comuni.

2. BICAMERALISMO PERFETTO. Abbiamo due Camere aventi gli stessi poteri. La Riforma fa venir meno questo sistema in quanto lo considera un caso unico (il che è assolutamente falso, basti pensare agli Stati Uniti) e sostiene che allunghi i tempi della legislazione. Gli si potrebbe dare ragione, se non fosse che ci devono essere più organi di confronto affinché ci sia ponderatezza!

Camera e Senato hanno le stesse autorità ma devono concordare su un unico testo. Anche in questo caso vengono attuati cambiamenti che portano da uno a tre procedimenti legislativi:

a. la Camera delibera, il Senato può proporre cambiamenti, la Camera delibera definitivamente. La Camera ha quindi dominanza.

b. il Senato delibera, la Camera può proporre cambiamenti, il Senato delibera definitivamente. Dominanza del Senato.

c. entrambe deliberano a parità di poteri sullo stesso soggetto.

C’è però un particolare non irrilevante da aggiungere: se il Governo ritiene che una proposta del Senato sia contraria al proprio programma, sposta la competenza alla Camera.

Il criterio sul quale si basano questi procedimenti sta nella distribuzione delle materie negli stessi…sorge spontanea una domanda: come decidere a che materia appartiene una legge? Ci sono leggi che riguardano più materie e che verrebbero quindi spezzate in tre tronconi!

3. PREMIERATO. Rafforzamento del premierato. Nel nostro sistema il premier è il dirigente del Governo ed è espressione della maggioranza parlamentare, esiste quindi un rapporto di fiducia Governo/Parlamento. Se viene a mancare questo rapporto, il Governo cade e viene sostituito. Con la Riforma si avrebbe la figura di “Primo Ministro”, eletto direttamente dal popolo senza la maggioranza parlamentare. Il Parlamento non rappresenterà più la maggioranza del popolo! Il Primo Ministro “determinerà la politica del governo, i ministri saranno nominati e revocati da lui stesso senza un controllo esterno”. Acquisterà così nei confronti del Parlamento un alto potere di pressione e potrà mettere la Camera di fronte ad una secca alternativa: approvare le sue proposte o essere sciolta. Verrà così a crearsi una figura di capo assoluto!

4. ORGANI DI GARANZIA. Magistratura e Corte Costituzionale. Per quanto riguarda la Magistratura, la Riforma prevede che il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura non possa più eleggere il vicepresidente in quanto verrà eletto dal di fuori.

I cambiamenti più importanti andranno ad incidere sulla Corte Costituzionale in due modi. In primo luogo, la nomina dei giudici della Corte di Cassazione avverrà con modalità differenti, vale a dire 7 nominati dal Parlamento, 4 dal Presidente del Consiglio e 4 dalle Alte Magistrature venendo così a sostituire il sistema 5-5-5 in vigore oggi.

In secondo luogo, tutti i Comuni potrebbero ricorrere direttamente alla Corte Costituzionale con il rischio che questa venga subissata da contenziosi tra Stato/Regioni e Comuni/Regioni.

La Costituzione è un tessuto collettivo, in quanto è stata voluta da tanti nel ’46, ’47, ’48, e un tessuto connettivo, ovvero ci deve tenere insieme e deve essere tenuto insieme per il nostro futuro

Francesca & Matteo