La
Corte di Strasburgo si è pronunciata sulla legge 40 che rende lecita
la diagnosi preimpianto per coppie portatrici sane di malattie
genetiche, ancorché fertili, certificando ancora una volta il
carattere lacunoso e contraddittorio del nostro ordinamento, in virtù
del quale è possibile,
in
presenza di gravi patologie, abortire oltre il quarto mese di
gravidanza, mentre è proibito fare la diagnosi preventiva degli
embrioni per quelle stesse patologie che consentono un aborto
terapeutico tardivo.
Una
totale contraddizione che solo l'oscurantismo di chi non vuol capire
può sostenere.
Cade un altro dei divieti contenuti nella legge 40, insieme a quello della crioconservazione degli embrioni e del limite massimo di tre embrioni per ciascun ciclo di fecondazione, aboliti da 17 pronunciamenti emessi tra Consulta e tribunali.
IDV ha sempre denunciato l'impostazione misogina, proibizionista e confessionale della legge.
Chiediamo
dunque
al
Governo di
non
presentare ricorso alla
Grand Chambre della Corte europea, esponendo il paese intero al
pubblico ludibrio in sede comunitaria, ma di assumere
tutte le
iniziative
idonee a
rispettare
la
sentenza.
Dobbiamo cancellare una norma ormai svuotata delle sue previsioni originarie, approvare una nuova legge sulla procreazione assistita rispettosa dei diritti all'autodeterminazione delle donne e delle coppie, e rispettosa del principio di autonomia della ricerca scientifica.
Chiediamo a tutte le cittadine e i cittadini che hanno a cuore la laicità dello Stato, i diritti costituzionali e le libertà individuali di sottoscrivere l'appello dell'Italia dei Valori collegandosi al sito http://www.italiadeivalori.it/.
Una
battaglia di civiltà!
I
recapiti IDV Saronno. mail: idvsaronno@gmail.com
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