...il coraggio di essere liberi

05 gennaio 2007

DI PIETRO RIBADISCE, SEMPRE SOLO A DIFENDERE QUESTIONE MORALE

(ASCA) - Roma, 5 gen - Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori e ministro per le Infrastrutture, non demorde sulla questione morale. E riporta oggi sul suo blog www.antoniodipietro.com le sue dichiarazioni al 'Corriere della Sera' di ieri. 'Se Mastella dice che sono una zavorra morale - si legge sul blog - ha ragione. Ne sono onorato. Vuol dire che tengo fermo chi, nella maggioranza, vuol realizzare cose immorali. La mia posizione non e' quella di sommo moralizzatore. Io sono solo un politico che ha ricevuto un mandato. Ma mi sto rendendo conto che nella coalizione mi ritrovo sempre in solitudine quando si tratta di difendere la questione morale. Una questione che non e' stata ancora affrontata come si dovrebbe, ne' durante il governo Berlusconi, ne' con questo esecutivo di centrosinistra'. 'Il fatto che si discuta ancora di questione morale, infatti - prosegue Di Pietro -, e' la prova che non e' stata risolta. La nostra maggioranza e' divisa tra chi la vuole affrontare e chi no. Basta vedere le dichiarazioni di Prodi sull'indulto: prima ha detto che e' una legge che non condivideva, poi che la rifarebbe. Una schizofrenia dettata dalle contraddizioni interne'. 'Il nodo - ribadisce Di Pietro - non e' Clemente Mastella. Lui e' solo uno abituato con spregiudicatezza a cavalcare nicchie di consenso per tornaconto politico. Nella difesa del comma Fuda sulla prescrizione dei reati contabili, il suo tentativo e' stato quello di ingraziarsi Fuda stesso e la miriade di amministratori locali chiamati a restituire davanti alla Corte dei Conti quello che hanno sperperato per negligenza o imperizia. Mastella conta di fare cassetta elettorale. Un mercimonio della politica che lascio a chi lo pratica. Ho chiesto a Prodi di convocare al piu' presto una riunione programmatica sui temi della giustizia e della questione morale dove decidere cosa realizzare e soprattutto come'. 'In merito al comma Fuda - prosegue Di Pietro - rivendico di aver chiesto l'intervento della magistratura. Perche' non e' una questione politica: ci troviamo di fronte a un falso in atto pubblico. Al Consiglio dei ministri che si e' tenuto prima del deposito del maxiemendamento quel comma non c'era. Quindi e' stato inserito dopo l'approvazione. E solo un funzionario governativo poteva fare una roba del genere. Il mandante politico, poi, e' da scoprire. Intanto voglio il nome del funzionario che ha tradito Parlamento e Governo. E che va cacciato subito via. Ho sventato il colpo di spugna che si voleva realizzare con quel comma'. 'Il Premier e' con me e lo ha dimostrato eliminando il comma all'ultimo Consiglio dei ministri. Ha fatto - conclude Di Pietro - una scelta di campo che gli fa onore. Il problema, semmai, e' per Mastella. Se dice che la prescrizione Fuda e' giusta si sta opponendo al Premier e al Consiglio dei ministri. Li sta offendendo ipotizzando che sono tutti sotto il mio ricatto, mentre e' lui a porsi sempre in termini ricattatori. Vada via dalla maggioranza, se non e' contento. Perche' io, invece, ho intenzione di restare e di vigilare sulla questione morale'.

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