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27 gennaio 2007

EDITORIA: DI PIETRO, STOP FONDI A PIOGGIA GIORNALI PARTITO

(ANSA) - ROMA, 16 gen - 'Me la prendo con quel ricorso a tante sigle e siglette, ad esempio due parlamentari che si fanno promotori della loro presenza all'interno di uno stesso gruppo o sottogruppo, per legittimare rimborsi elettorali o ai giornali di partito'. Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, critica cosi', in un'intervista ad Affaritaliani.it, il finanziamento ai giornali di partito e in generale sui costi della politica. 'Se si vanno a vedere in concreto le tante testate giornalistiche che beneficiano della legge in alcuni casi ci troviamo di fronte a partiti che nemmeno esistono oppure a gruppi di parlamentari che non esistono in quanto tali all'interno dell'Aula, ma che servono soltanto come legittimazione per l'acquisizione di sussidi', aggiunge Di Pietro, sottolineando che 'serve quindi una rivisitazione di merito delle singole sigle, al fine di verificare quelle che hanno il compito di informare rispetto a quelle che invece sono solo di convenienza, per permettere a strutture para-partito di qualificarsi tali'. 'Abbiamo chiesto a gran voce in tutte le riunioni di provvedere al piu' presto. Ma, in realta', c'e' un ordine del giorno collegato alla Finanziaria in tal senso e insistiamo affinche' si intervenga al piu' presto', precisa Di Pietro. 'Vogliamo riproporre questo tema, perche' attiene ai costi della politica, ovvero al finanziamento dei partiti e alle organizzazioni collaterali, come appunto i giornali di partito. Non voglio comunque fare tabula rasa, perche' ritengo che il diritto all'informazione debba spettare a tutte le forze politiche e non si puo' lasciarlo soltanto al partito che dispone di potenzialita' economiche. Bisogna dare a tutti la possibilita' di parlare. Attualmente il finanziamento elettorale e' di cinque anni in ogni caso - conclude Di Pietro -, ma qualora la legislatura dovesse finire anticipatamente i rimborsi dovrebbero andare di pari passo e quindi terminare prima. La legge ora prevede che i rimborsi vadano per ciascun elettore, al contrario dovrebbero essere previsti solo per chi va a votare. D'altronde il partito di maggioranza relativa e' quello del non voto'.

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